Caron dimonio da li occhi di brace
guarda la terra ove tutto tace.
«Terra, marmaglia!» Ei grida
«Più non ne posso di coteste strida!»
Si sbarca e si cammina tutt'assieme
in una ruzza di mal d'Adamo seme
si arranca incerti a capo chino e basso
«Siamo giusti per l'Inferno, dopo questo passo?»
Da denaro e desiderio siamo traghettati
Da dottrine e dolori siamo sballottati
«Dannati, una luce si fa strada fra le pietre!»
Un frullio d'ali irrompe nell'oscura quiete
«Chi sei tu, o figura di maestosa armonia?
»
«Son io nunzio di speranza, angelo di Poesia!»
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