Dal vetro il grigiore fischia lungo e lento
e la lacrima, plumbea, titilla la terra turgida
d'acqua.
Pomeriggio cinerino mi rimembra
ogni pensiero che non accenda
una scintilla.
Mi scorre denso il tempo addosso
a ridosso di un "non posso"
mentre fuori si riempie il fosso.
Sussulta, scivola e si scioglie
così scende la goccia
dal cielo immenso del mio occhio.
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